Il Pistacchio verde di Bronte DOP è una varietà pregiata di pistacchio definito “oro verde” di Sicilia. Presenta particolari caratteristiche che lo differenziano dalle varietà coltivate in altre zone della Sicilia e all’estero: come la sua forma affusolata, un colore verde smeraldo ricoperto da una pellicola rosso rubino e un aroma inconfondibile e non riscontrabile in altre varietà.
Questa varietà di pistacchio è ricco di proprietà nutritive grazie alla presenza di sali minerali e di vitamine del gruppo A, B, C, E, K. La presenza di antiossidanti contrastano l’azione dei radicali liberi, diminuiscono le infiammazioni e combattono funghi e batteri. Un consumo regolare migliora l’umore e combatte l’insonnia, ma protegge anche dallo sviluppo di malattie virali e cardiache grazie all’azione dei grassi monoinsaturi che favoriscono la riduzione del colesterolo cattivo aiutando ad innalzare il colesterolo positivo. La presenza di proteine vegetali e aminoacidi favoriscono l’assorbimento del ferro in digestione. Uno studio condotto in America dimostra che mangiare una ventina di pistacchi al giorno contribuirebbe a ridurre il rischio di cancro ai polmoni.
Il riconoscimento D.O.P. gli viene conferito nel 2009 dall’Unione europea attraverso il Regolamento(CE)numero 510/2006 del consiglio.
È un prodotto coltivato secondo il metodo tradizionale, principalmente su terreni lavici, ed è raccolto a mano dalla pianta Pistacia vera. La zona di produzione deve ricadere nel territorio di Bronte, Adrano, Biancavilla (provincia di Catania).
L’albero Pistacia vera ha origine antichissime, è di origine persiana ma furono gli Arabi ad incrementarne la coltivazione. Nel territorio di Bronte si è realizzato uno straordinario connubio tra la pianta ed il terreno lavico e a tratti roccioso che, concimato continuamente dalle ceneri vulcaniche, ha favorito la produzione di un frutto unico al mondo. Viene coltivato a un’altitudine variabile dai 300 ai 900 m e ha una longevità dai 200 ai 300 anni, ma riesce a produrre solo dopo quasi dieci anni dal suo innesto. Su otto piante femmine bisogna piantare un maschio, quest’ultimo deve essere piantato in sopravento e in sottovento le femmine, in modo che il vento può trasportare il polline dei fiori dai maschi fino al pistillo delle femmine.
I pistacchieti vengono chiamati i “lochi” dai brontesi. Ogni due anni (quelli dispari) si raccolgono oltre 30 mila quintali di pistacchi che rappresentano appena l’1% della produzione mondiale. La raccolta è ancora fatta in modo totalmente manuale direttamente dagli alberi facendo cadere i frutti dentro un contenitore portato a spalla o scuotendo i rami per raccogliere i frutti su teli stesi ai piedi delle piante o, in alcuni casi, anche con l’uso di un ombrello capovolto.