Bergamotto di Reggio Calabria DOP
Il Bergamotto, il principe degli agrumi, cresce e fruttifica lungo la Costa dei Gelsomini in provincia di Reggio Calabria.
La sua coltivazione è circoscritta in questa zona, nel cuore della Magna Grecia dove si ottiene il 90% della produzione mondiale, poiché qui sono presenti le condizioni climatiche ideali.
La pianta ha una vita produttiva di 25 anni, inizia la sua produzione dopo i tre anni e arriva al massimo della produttività a otto anni e fino a un quintale per pianta.
Le varietà coltivate in Calabria sono:
- fantastico, che detiene il 75% della produzione spesso preferita alle altre due perché ha un’abbondante fruttificazione ricca di oli essenziali,
- femminello, che ha uno sviluppo ridotto, è di rapido accrescimento produttivo ma esigente di cure e poco longevo,
- castagnaro, una pianta vigorosa, longeva e resistente al vento, ma soggetta all’alternanza della produzione in misura più accentuata.
Il nome latino Citrus Bergamia specifica l’appartenenza alla famiglia degli agrumi (delle rutaceae) anche se ha generato molte controversie tra i botanici: alcuni lo classificano come specie a sé stante, mentre altri come sottospecie dell’arancio amaro, poiché le piante coltivate si ottengono tramite innesto di tre rami di bergamotto su un porta-innesto di arancio amaro.
L’etimologia più attendibile è Beg-armundi, ovvero “pero del Signore” in turco, per la somiglianza con la forma della pera bergamotta. Anche le sue origini sono antiche e incerte, alcune leggende fanno derivare il bergamotto dalle isole Canarie importato ad opera di Cristoforo Colombo; altre fonti propendono per Cina, Grecia, Città di Berga in Spagna.
La prima piantagione intensiva di alberi di bergamotto (bergamotteto) fu opera di Nicola Parisi nel 1750 nel fondo “Rada dei Giunchi” a Reggio Calabria. A quei tempi l’olio essenziale veniva estratto dalla buccia per pressione manuale, fatta assorbire da spugne naturali e utilizzato soprattutto in profumeria. Oggi l’essenza di Bergamotto è riconosciuta come prodotto D.O.P. e per estrarre un chilogrammo di olio essenziale di bergamotto occorrono 200 kg di frutti, da qui il suo elevato costo. L’essenza è usata sia in aromaterapia contro la depressione e lo stress, sia per le sue proprietà antisettiche e antibatteriche.
Il frutto possiede anche proprietà antimicrobiche e antimicotiche; agisce contro i radicali liberi e purifica pelli grasse ed acneiche. È ottimo per ridurre il colesterolo, i trigliceridi e i livelli di glucosio nel sangue. Inoltre è antiossidante, energizzante, ricco di vitamine e ad azione antinfiammatoria. Per di più è un efficace rimedio naturale contro la caduta dei capelli e contro la forfora.
Vaniglia di Tahiti (o Vaniglia Tahitensis)
La Vaniglia Tahitensis è un orchidea dell’isola di Tahiti della Polinesia Francese. I suoi frutti comunemente chiamati baccelli producono la spezia nota come la “vaniglia di lusso”, una varietà molto ricercata dagli intenditori per le grandi virtù aromatiche e altamente pregiata, definita la migliore vaniglia del mondo.
La particolarità è legata al baccello essendo indeiscente, ovvero non si apre quando raggiunge la maturazione, ma resta pieno di polpa e viene raccolto al momento del suo massimo sapore e aroma. Questa caratteristica non presente nelle altre tipologie di vaniglia, e le conferisce un alto tasso di vanillina e aromi molto sviluppati, delicati e complessi. Il baccello è di colore marrone scuro, molto carnoso, spesso e largo e il profumo si presenta caldo e delicato. I migliori hanno una lunghezza tra i 15 e i 18 cm. La produzione annuale è di sole 10 tonnellate a fronte di una produzione mondiale di vaniglia di 12.000 tonnellate circa (1% della produzione mondiale), questo definisce un prezzo molto elevato.
Originaria del Messico, fu introdotta nell’isola dall’ammiraglio francese Hamilen che nel 1848 importò in queste terre quella aromatica e quella Fragrans, il cui incrocio ha dato vita a quella che oggi conosciamo come vaniglia di Tahiti.
Appartenendo alla famiglia delle orchidee, per crescere bene ha bisogno di terreni umidi e ricchi di humus. Viene coltivata seguendo una procedura molto particolare: la fecondazione viene effettuata rigorosamente a mano dagli agricoltori durante il periodo della fioritura, generalmente compresa tra luglio e ottobre. Questo procedimento richiede una precisione notevole, in quanto i fiori maschili e femminili vengono bucati a mano dagli agricoltori e vengono messi a contatto. I fiori durano pochissime ore, per cui è necessario effettuare tale operazione subito dopo che gli stessi si sono schiusi, tra le sei del mattino e le due del pomeriggio e quando non c’è umidità.
L’80% della produzione è localizzata nell’isola di Taha’a, nell’arcipelago delle Isole della Società di cui fa parte anche quella di Tahiti, ed è soprannominata per tale motivo “Isola della Vaniglia”. Nella città di Papeete si svolge la Settimana della vaniglia di Tahiti ogni anno a giugno.